Archiviata un’elezione (con il ballottaggio per gli Stati), il Ticino scalda i motori per il nuovo appuntamento con le urne: le comunali dell’aprile 2016. È un appuntamento molto importante. Lo è soprattutto per il Partito liberale radicale. Fino a due legislature fa, il PLR era il partito dominante nelle quattro principali città ticinesi: Lugano, la capitale economica; Bellinzona, la capitale politica; Locarno, la città del Festival del film; Chiasso, la città di confine. Per decenni il PLR ha fatto poker nelle elezioni comunali: Lugano, Bellinzona, Locarno e Chiasso sono state guidate da sindaci del PLR e rette da solide maggioranze liberali radicali. Poi qualcosa si è rotto. Gli scricchiolii hanno fatto tremare dapprima Bellinzona. Una spaccatura interna al PLR aveva portato il movimento Il Noce a conquistare la poltrona di sindaco nel 2008. Quattro anni dopo, quando il PLR sognava la rivincita, è stato invece il Partito socialista a vincere. A Locarno e a Chiasso invece il PLR ha vinto con agio nel 2012. Nel 2013 (elezioni differite di un anno a causa delle nuove aggregazioni di Comuni alla Città) è stato il turno Lugano: il consigliere di Stato leghista Marco Borradori ha battuto il sindaco uscente liberale radicale Giorgio Giudici. Oggi la Lega domina nella capitale economica (nel ballottaggio per il Consiglio degli Stati, il candidato leghista Battista Ghiggia ha ottenuto settemila voti contro i cinquemila del senatore PLR Fabio Abate). Cosa accadrà fra cinque mesi? A Bellinzona non si voterà, a causa dell’aggregazione (le elezioni sono rinviate al 2017). Quindi, almeno per un altro anno, il sindaco resterà socialista. A Lugano le speranze del PLR sono solo speranze. A Locarno e a Chiasso i liberali radicali rischiano. Non saranno infatti in corsa né l’ex sindaca della città sul Verbano Carla Speziali, vicepresidente nazionale del PLR, che si è dimessa in giugno, né il sindaco della città di confine Moreno Colombo, che non si ricandida. Via queste due personalità, molto diverse, ma entrambe molto popolari, il PLR non sembra in grado di presentare candidati di forte richiamo. E così a Chiasso la consigliera nazionale della Lega Roberta Pantani aspira ad essere eletta sindaca, mentre a Locarno il PPD vorrebbe lanciare nella mischia l’ex consigliere di Stato Luigi Pedrazzini, presidente della radiotelevisione. Il PLR non guiderà più nessuna città ticinese? È uno scenario da non escludere. Sarebbe un colpo duro per il liberalismo. Nelle città erano cresciute e si erano consolidate la forza del PLR, la sua autorevolezza, la sua capacità di dare risposte ai problemi del Paese e alle preoccupazioni dei cittadini tenendo in considerazione i principi liberali. Se venisse a mancare questa base, il liberalismo verrebbe relegato per anni in un ruolo del tutto marginale.
Marina Masoni / Articolo apparso sulla NZZ am Sonntag il 29 novembre 2015, con il titolo “Die FDP verliert in den Städten”
Pubblicato il: 04/12/2015