Un cantone supermotorizzato, traffico sempre in aumento, aria sempre più inquinata. Questa l’immagine che molti hanno del Ticino. Ma è un’immagine che non combacia con la realtà. È vero che il cantone al sud delle Alpi è sempre più motorizzato e che il traffico stradale aumenta, perché aumenta la popolazione e perché l’economia cresce. Ma non è vero che il Ticino è un territorio sempre più inquinato. Al contrario. Lo stato dell’aria al sud delle Alpi migliora di anno in anno. È un progresso continuo. Lo ha confermato il rapporto 2015 “L’aria cambia – Qualità dell’aria in Ticino”, pubblicato in giugno dal Dipartimento del territorio. Il documento presenta l’evoluzione sull’arco di un quarto di secolo, dal 1990 al 2015. In questi 25 anni “si sono osservati costanti progressi” si legge nel rapporto. Le sostanze inquinanti primarie (il diossido di zolfo e il monossido di carbonio) sono diminuite del 75%/80%; il diossido di azoto, dovuto principalmente al traffico, è diminuito del 30%, soprattutto negli anni Novanta grazie alla diffusione del catalizzatore. Anche le polveri sottili (PM10), che sono un inquinante secondario, hanno registrato un calo del 30%. Perfino il tanto temuto ozono è sceso, seppure in misura più contenuta (-8% in 25 anni). Questi dati confermano quindi quanto avevamo scritto in questa rubrica alcune settimane fa a proposito dei ticinesi bravi automobilisti. Il miglioramento è stato reso possibile dalla tecnologia (catalizzatore, automobili sempre meno inquinanti). Sono risultati di particolare rilievo perché conseguiti in un cantone che è anche un corridoio di attraversamento (con l’autostrada), che ha un territorio ricco di valli che non facilitano il servizio pubblico (molti ticinesi non possono rinunciare all’automobile per andare a lavorare) ed è a ridosso di una regione italiana (la Lombardia) con un ramo industriale e un traffico stradale (automobili e autocarri) molto sviluppati, che causano inquinamento. Le autorità cantonali intendono migliorare ancora la situazione, soprattutto in relazione alle sostanze inquinanti che non rispettano sempre i limiti legali fissati dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico. Però la realtà ci dice che il progresso è realizzabile senza limitare le libertà del cittadino. Per chi fa riferimento ai principi del liberalismo è scontato. Ma i principi del liberalismo sono sempre meno applicati nelle scelte politiche. Tant’è vero che il Dipartimento del territorio ipotizza di introdurre il traffico stradale a targhe alterne sulle strade cantonali e comunali delle zone in cui l’inquinamento invernale dovesse superare una certa soglia e perfino le domeniche senz’auto. Le proposte sono state poste in consultazione. Non provengono dai Verdi, ma dalla Lega dei Ticinesi. Non solo l’aria cambia: anche la politica.

Marina Masoni / Articolo apparso sulla NZZ am Sonntag il 7 agosto 2016 con il titolo “Frische Luft im Tessin”

Pubblicato il: 16/08/2016